venerdì 19 settembre 2014

Il giro del morto (Al Gir dal Mort). La storia e le foto

Eravamo io, l'Avvocato, il Peo, il Maresciallo e uno della Questura.. Sono 4 giorni che mi girano nella mente queste parole, quasi come un mantra. L'incontro occasionale, l'indomani della gara del Giro del Morto, nella piazza di San Salvatore con Romano Lucchetta del gruppo Sai Frecce Bianche, mi ha cambiato la giornata in meglio, catapultandomi in un romanzo di Andrea Vitali, dove i personaggi sono sempre con la prima lettera maiuscola, per il profondo rispetto che catalizzano nella piccola comunità.
Alla faccia dei socialnetwork abbiamo trascorso una mezz'ora, lui a raccontare ed io ad ascoltare in un crescendo d'interesse per un episodio che miscela storia, leggenda, sport e un gruppo di Amici che ha resistito al trascorrere del tempo.

Ecco il sunto dell'incontro con Romano di lunedì:
Ieri abbiamo festeggiato il trentennale del Giro del Morto, ma in realtà già 10 anni prima correvamo su quel percorso. In quegli anni di gare ce n'erano poche e con un gruppo di amici avevamo individuato quel giro dove correre la domenica ed è proprio in quel periodo che è nato il nome "Giro del Morto" (subito mi si drizzano le orecchie e prendo la palla al balzo chiedendo che me la racconti visto che non conosco la storia). Eravamo io, l'Avvocato, il Peo, il Maresciallo e uno della Questura in una fredda mattina d'inverno, la nebbia si stava diradando e sui campi era ancora persistente la galaverna. Arrivati su di un crinale scorgiamo a terra un corpo, maglione e cappellino con visiera, ci fermiamo tutti di colpo, erano gli anni '70, anni difficili e non sarebbe stato così strano trovare un cadavere. Il clima teso, gli estremismi dell'ideologia politica, gli scontri di piazza erano la quotidianità nella cronaca nera dei telegiornali. Nonostante questo però non eravamo preparati e rimanemmo di sasso, tutti fermi, anche il Maresciallo e quello della Questura. Finalmente prendemmo coraggio e ad un trillo immaginario facemmo insieme un passo avanti per vedere, per capire di chi fosse quel corpo senza vita sdraiato a terra su di un campo di grano, con il maglione e il cappellino con visiera. Un passo, un altro e .. e...era uno spaventapasseri! La suggestione del momento storico aveva prevalso e la risposta più ovvia era diventata la più improbabile. Raccontammo la vicenda agli amici, gli amici ai loro amici ed era iniziata a circolare la voce che avessimo trovato realmente un morto tant'è che ricevetti telefonate in cui mi si chiedeva di chi fosse il cadavere. Da quel giorno diventò "Al Gir dal Mort"

Il racconto è con caratteri diversi come uso fare quando scrivono altri nel mio "Cortile", ma la narrazione, pur rispettando fedelmente ciò che ho sentito, è scritto da me giocando solo con le parole senza aggiungere o togliere nulla della chiacchierata con Romano Lucchetta.

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Approfitto della storia inaspettata per pubblicare tutte le foto della gara di  domenica:
Galleria Fotografica di Gina Mita
Fotogallery di GP Morano

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