Tutto perfetto fino al momento delle premiazioni. Bello il percorso, ricco il ristoro, sicurezza sul percorso e tanti commenti positivi letti e ricevuti direttamente, ma c'è un ma.
Al momento delle premiazioni è apparso evidente alle donne presenti una certa disparità di trattamento. Aldilà delle categorie premiate, più numerose maschili di quelle femminili come è consuetudine, il genere di premi ha lasciato perplessi in molti.
Un passo indietro.
Il volantino che fa fede a termine di regolamento, prevedeva la premiazione dei primi tre uomini assoluti e delle prime tre donne assolute ed invece sono stati premiati il 1° uomo e la 1^ donna. Il dispositivo, peraltro uscito nella settimana della corsa, andava rispettato e se qualcuno avesse fatto presente la diversità agli organizzatori, questi avrebbero dovuto almeno spiegare il perché di un cambio di rotta e ripeto il volantino andava rispettato.
La polemica
I premi maschili di categoria consistevano o in bottiglie di vino o in colombe. Generi alimentari come siamo soliti vedere. Per le donne? Susanna Scaramucci, una di quelle che mai si vede o si sente sopra le righe.
Queste le sue parole sul suo Socialprofilo: Ciò che mi ha fatto arrabbiare è stata la scarsa qualità dei premi rispetto a quelli per le categorie maschili. Non abbiamo faticato anche noi?
Le risposte di Laila Hero: Paghiamo uguale, facciamo lo stesso percorso però la nostra fatica vale di meno. E' il principio che è sbagliato!
e Roberta Cassulino: già le categorie sono ridotte almeno un premio uguale alle categorie maschili o tutti o nessuno.
Al telefono Roberta esprime lo stesso concetto. La disparità di trattamento non è proprio piaciuta.
Monica Elena Castioni, sempre al telefono, si è stupita anche lei della disparità, più forse per le prime di categoria che della sua personale.
Pesanti le parole del Presidente Vassallo sulla Pagina FB dei Maratoneti Genovesi: ... Nettamente primo gruppo per numero di presenze, ma rispetto al passato gli organizzatori hanno tolto anche questo riconoscimento. Ulteriore aspetto negativo della giornata la disparità di trattamento al momento della premiazione fra le categorie maschili e femminile a tutto danno delle atlete a cui sono stati assegnati premi a dir poco ridicoli. Crediamo che il minor numero di donne presenti rispetto agli uomini non giustifichi questo comportamento degli organizzatori. Non è un caso che la gara di Strevi sebbene presenti uno splendido e apprezzato percorso abbia visto dimezzare il numero dei partecipanti in pochi anni!!!
Il mio pensiero
Diatriba di poco conto? No, almeno per me non lo è. Se la suddivisione delle categorie è a discrezione degli organizzatori, la qualità o il valore dei premi deve essere uguale, senza distinzione di genere (convenzione in atto tra Fidal ed EPS), ma soprattutto ci deve essere il rispetto di quanto dichiarato sul volantino per il giusto andamento della gara. La speranza è che la Uisp provinciale intervenga con gli organizzatori.
17/04/2017, Camminata del Merendino - Memorial G. Marenco, Strevi (AL), km. 9.4, UISP, RISULTATI
Ho 65 anni per principio non partecipo alle gare dove non si premiano le categorie, non commento mai il volere dei premi e quando uno della mia età mette il pettorale i motivi sono molti, a seguire alcuni esempi:
RispondiElimina1° fare sport per risparmiare qualche medicina;
2° essere stimolato a fare una vita sana;
3° essere di esempio ai giovani
4° non meno importante confrontarsi con i suoi pari e cercare di arrivare almeno su di un gradino del podio.
Premiati i campionissimi invertire l’ordine delle premiazioni partendo dalle categorie dei meno giovani (o se preferite “i più vecchi”).
Renato