venerdì 4 agosto 2017

Oggi scattano i Mondiali di Londra! Le gare, gli orari e la storia dell'Italia ai Mondiali

4-13 agosto. 10 giorni con l'Atletica che si confronta per l'assegnazione dei titoli mondiali.
La settimana scorsa la presentazione dei 36 azzurri in gara, oggi Matteo Piombo racconta l'Italia all'evento mondiale nel corso delle varie edizioni.

Dal sito della federazione un link utile per seguire le varie gare:



Di Matteo Piombo

L’Italia ai mondiali di atletica

Il campionato del mondo di atletica è iniziato con due edizioni ridotte. In pratica dovute al fatto che allora certe specialità femminili non erano nel programma olimpico. Così la Iaaf di allora, presidente il nostro Primo Nebiolo, decise di assegnare il titolo mondiale in gara specifica. Prima del 1976 in pratica l’Olimpiade era il campionato del mondo di atletica. Quindi virtualmente il primo mondiale è stato a Malmoe nel 1976 e poi a Sittard in Olanda nel 1980. Ma solo per alcune gare allora non olimpiche come i 400 hs femminili. Ma come aveva già fatto da tempo il nuoto, uno sport così planetario come il nostro necessitava di un suo arengo mondiale. La prima edizione completa del mondiale fu nel 1983 a Helsinki in Finlandia, uno dei paesi dove l’atletica ha più solide e radicate tradizioni. Non vi poteva essere scelta migliore, perché quell’edizione fu un grande successo. Di pubblico (stadio sempre pieno, come del resto accade sempre in Scandinavia) e risultati eccellenti. Inoltre nessun boicottaggio, cosa che a quel tempo condizionò ben tre olimpiadi (1976,1980 e 1984) rendendole incomplete. Quella prima edizione fu strepitosa per noi che vincemmo 1 oro, 1 argento e 1 bronzo. L’oro venne da Alberto Cova sui 10000 metri. L’argento fu della grande 4x100 maschile con Tilli, Simionato, Pavoni e Mennea capace di 38”37. E il bronzo fu di Pietro Mennea sui 200 metri.  La seconda edizione si svolse in Italia a Roma nel 1987. E aumentò il successo di Helsinki. Per noi venne il bilancio migliore di sempre, 2 successi, 2 argenti e un bronzo. Damilano vinse la 20 km. di marcia. Panetta i 3000 siepi e non registrò il record mondiale per colpa sua, si mise a salutare nel rettilineo d’arrivo. Lo stesso Panetta sui 10000 metri e Andrei nel peso vinsero l’argento e il bronzo fu per Gelindo Bordin nella maratona. Quest’ultimo un anno dopo vinse nella stessa gara l’olimpiade a Seul. Questa edizione va ricordata anche per il pasticcio nel salto in lungo, con un salto del nostro massimo esponente in questa specialità Giovanni Evangelisti misurato male. L’atleta on ne aveva colpa ma i giudici gli regalarono parecchi centimetri e un ingiusta medaglia di bronzo. Poi tutto fu aggiustato, ma non fu una bella figura pe la nostra atletica. E dimentichiamo anche il pasticcio dell’alto maschile, con tutti in finale sempre per disguidi nella giuria. Terza edizione a Tokio nel 1991, dalla quale si decise di cambiare scadenza per i mondiali. Invece che ogni 4 anni di li in avanti divennero biennali. L’edizione 1991 sancì anche il nostro primo ridimensionamento a livello mondiale. La nostra atletica era stata negli anni ottanta protagonista nel mondo. Dal 1991 scendemmo di livello, vincemmo un solo oro con Damilano che ripetè il titolo nella 20 km. di marcia. Nelle edizioni 1993 e 1995 a Stoccarda e Goteborg migliorammo la situazione medaglie, ma non come livello generale. In quelle due edizioni ricordiamo l’argento di D’Urso negli 800 dopo una gara spettacolare. Il bronzo di Lambruschini nelle siepi, anche lui protagonista. Però dal 1995 le donne diventano più importanti nel nostro bilancio sportivo. Nelle prime quattro edizioni avevano raccolto pochissimo come finaliste  e medaglie (solo l’argento di Ileana Salvador nel 1993 nella marcia 10 km.) poi tutto cambia. E sale l’apporto alla spedizione azzurra delle donne. Soprattutto nelle edizioni 1995,1997, 2001 e 2003. In questo periodo ricordiamo il successo di Anna Rita Sidoti, mancata in giovane età, nella 10 km. di marcia 1997. La siciliana resta una delle nostre atlete che hanno lasciato un ricordo indelebile negli appassionati, non solo della marcia. La crisi tecnica italiana diventa netta a partire dall’edizione 2009 a Berlino. Da quel mondiale non vinciamo piu una medaglia con gli uomini e in 4 edizioni solo le donne salgono sui tre gradini del podio. In quattro edizioni vinciamo 1 oro, 1 argento e 2 bronzi. In termini di finalisti il calo è ancora piu vistoso. L’ultimo titolo mondiale italiano risale all’edizione di Parigi 2003 con Giuseppe Gibilisco nell’asta. Dopo nessun altro successo in 14 anni. In totale abbiamo vinto 11 medaglie d’oro, 15 argenti e 13 bronzi. Nella classifica a punti siamo scesi dai 61 punti di Roma 1987 a soli 11 punti nell’edizione 2015 a Pechino. Ora aspettiamo Londra con fiducia, non certo di tornare come trent’anni fa. Ma almeno da rivedere un adeguato numero di finalisti. E di non essere più una nazionale di serie B come nelle ultime edizioni di mondiali e olimpiadi.


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